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Monchiero il Barolo per tradizione: cent’anni di storia che parla al futuro

E’ proprio nel cuore della produzione del Barolo che è ubicata l’azienda agricola Monchiero, arrivata alla quarta generazione, quasi un secolo di vendemmie. I Monchiero hanno affondato le loro radici in profondità e sono diventati una cosa sola con questa terra.
Photo credits: fonte facebook

Monchiero: Ritratto di famiglia

Agricoltori e allevatori da generazioni i fratelli Remo e Maggiorino Monchiero nel 1954 decidono di dedicarsi unicamente alla viticoltura e acquistano terreni a Castiglione Falletto e a La Morra e nel1971 I fratelli Remo e Maggiorino imbottigliano il loro primo Barolo.

Le vigne si estendono per 11 ettari in totale: nove dei quali sono nei comuni di Castiglione Falletto, dove nasce il Barolo Rocche di Castiglione e nella zona de La Morra, dove risiedono i vigneti del Barolo Roere di Santa Maria. Gli altri sono situati nella frazione Scapparoni nel comune di Alba, dove si produce Nebbiolo d'Alba, Barbera d'Alba, Langhe Arneis e Moscato mentre gli altri possedimenti sono nel comune di Treiso.

Vigneti di Rcche Castiglione sorgono su un dirupo a 300m slm, e sul fondo della vigna c'è un piccolo rigagnolo. La caratteristica principale di questi terreni è una piccola percentuale d sabbia che lascia sprigionare gli aromi e i profumi del Barolo Rocche.

Vittorio, figlio di Maggiorino, si specializza, negli anni '80 presso la Scuola Enologica di Alba ed inizia a lavorare in azienda. Proprietario ed enologo dell'azienda, si occupa personalmente della cura dei vigneti e delle operazioni in cantina.

Negli anni '90 vengono rinnovati tutti i vigneti e nel 1999 ne vengono acquistati altri nelle zone Pernanno, Rocche e Roero di Santa Maria.

Nel 2017 entrano in gioco la quarta generazione, ovvero Luca e Stefano, figli di Vittorio.

Una fantastica verticale di quattro annate di Barolo Rocche di Castiglione targato Monchiero F.lli Vini, si è svolta in un ristorante di : Il Liberty, ambiente “caldo” e ricercato, che costituisce un approdo sicuro, per la cura che il bravo Andrea Provenzani, patron, dedica alla sua cucina creativa ma con forti ganci alla tradizione, alleggerita, attualizzata e supportata dalle più moderne tecniche di cucina.

Il Barolo Rocche di Castiglione è ottenuto da Nebbiolo in purezza ed affina per tre anni in botte grande di rovere tradizionale, ogni vino regala espressioni diverse frutto dell'annata.

Vini che spesso hanno mantenuto la sorprendente spina acida che nessuno si aspettava, ma che in molti avevamo riscontrato nei “Barolo annata”.

LE ANNATE IN DEGUSTAZIONE

Barolo Rocche di Castiglione 2019

Si presenta con un colore granato piuttosto scarico, trasparente. Buona armonia olfattiva, mediamente intenso al naso dove si colgono sentori di frutta matura e spezie finissime ed accenni floreali. Sorso che apre ampio per poi distendersi con passo ben scandito, discretamente strutturato, asciutto ed al contempo succoso, con una notevole struttura che risulta in perfetta armonia con la trama di tannini fitti e setosi e leggeri sentori di legno, buona la sua persistenza.

Barolo Rocche di Castiglione 2018

Colore rubino tenue, luminoso e trasparente. Bel naso, pulito, elegante e delicato, profumo di fiori appassiti e liquirizia dolce. In bocca traspare eleganza, media struttura, gradevole freschezza ed una speziatura intensa. Con tannino maturo e persistente, bellissimo il frutto di bosco e ciliegia. Un vino esuberante dalla notevole qualità.

Barolo Rocche di Castiglione 2017

Alla vista si presenta con un colore vivido, luminoso, rosso rubino con leggeri barlumi granato. Un naso complesso che passa da un pout pourri di fiori rossi, poi anche leggermente appassiti, frutti di bosco, spezie, erbe balsamiche, con una bella nota di liquirizia a fare da rifinitura. In bocca, il vino ha carattere austero e definito, con tannini pieni e sempre in primo piano a fondersi con il frutto grazie ad un bel tocco acidico, che rende il sorso tonico e profondo. Finale altrettanto solido e coerente, dai rimandi speziati e agrumati.

Barolo Rocche di Castiglione Riserva 2015

Dal colore rosso rubino con bagliore granato. Un vino dal corpo pieno e complesso con aroma intenso di rose secche, liquirizia, con tannini forti ma bilanciati, ideale per ulteriore invecchiamento in cantina. Buona la sua intensità olfattiva e notevole l'eleganza, ampia l'apertura floreale con rosa selvatica ed iris, si colgono sentori di spezie dolci, cannella, note autunnali e balsamiche, accenni di cuoio, piccoli frutti rossi. Con leggera mandorla dolce in sottofondo. Strutturato e fresco al palato e grande equilibrio gustativo, lunghissima la sua persistenza.

A seguire, in abbinamento alle deliziose proposte dello chef de Il Liberty Milano, il Moscato 4 Filari: il colore è giallo paglierino con sfumature dorate. Profumo ampio prevalentemente fruttato. In bocca è fresco, agrumato e un finale che ricorda i profumi della pesca matura. La produzione media sfiora le mille bottiglie; l'Arneis: un vino bianco D.O.C. pronto in pochi mesi, dal buon grado alcolico, equilibrato, dal sapore di frutta, molto piacevole. I profumi sono quelli della mela, la gradazione è buona ed è abbinabile ad antipasti e a piatti a base di pesce e carne bianca. Dopo la spremitura dell'uva con la separazione del mosto dalla buccia, viene mantenuto a temperatura bassa per ottenere un vino secco e profumato; infine il Barolo D.O.C.G. del Comune di Castiglione Falletto, un vino dalle caratteristiche uniche: buon aroma, longevità e struttura per un grado alcolico importante. Dal bouquet raffinato e spiccato che risulta elegante per i palati più esigenti. Profumi molto intensi di frutti di bosco, viola e rosa, con fiori secchi in sottofondo, lamponi e fragole di bosco. Vino di corpo, con buona acidità, esibisce tannini eleganti, rotondi e gentili.

Il progetto Winetage

Per l'occasione, in concomitanza con il Salone del Mobile in corso a Milano, è stato presentato, alla presenza del titolare Matteo de , in anteprima alla stampa anche questo progetto eco, di recupero e interessante. I legni delle botti che hanno contenuto il vino prodotto da Monchiero sono diventati lampade e tavolini. È il solo progetto al mondo che recupera l'arte dell'invecchiamento del vino creando complementi d'arredo unici.

“L'eccellenza della natura merita una seconda vita. Il design è ovunque… È parte integrante della nostra vita e definisce il modo in cui sperimentiamo il mondo attorno a noi”.

Winetage nasce dall'amore per il mondo naturale e da un profondo apprezzamento per l'arte del design italiano.

“La nostra missione è creare innovazioni di design naturali, esclusive e artigianali, ricercando e inventando percorsi ancora inesplorati di design ecosostenibile… “.

Matteo De Padova di Winetage è un intraprenditore poliedrico: spazia tra investimenti immobiliari, creazione di start-up (l'ultima nel design ecosostenibile collegata al mondo del vino), giudice/mentore dell'incubatore di start-up Masschallenge.

Matteo De Padova ha spiegato: “Come appassionato di vini adoro le storie. Le persone amano le storie, per questo è nato l'enoturismo. Durante una degustazione in una cantina ho scoperto che le botti venivano bruciate al termine della loro vita produttiva. Per me, dentro una botte c'era una storia che andava raccontata. Ho conosciuto Monchiero e ho spiegato che queste loro botti potevano ancora raccontare la loro storia, appunto. Il legno beve il vino, lo assorbe, mentre si lavorano le botti se ne sente ancora il profumo: portiamo la storia di Monchiero dentro casa con gli oggetti di design che produciamo. Cinque anni fa abbiamo iniziato a lavorarci, creando complementi d'arredo; adesso stiamo producendo anche dei biocamini”.

Informazioni sulla pubblicazione

Testo inviato da: Mariella Belloni

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Redazione

Co-founder Fooday.it, dal 1996 creo e gestisco progetti editoriali online.
cecchi@puntoweb.net

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