Close

Login

Close

Register

Close

Lost Password

Prima di partire… Il Chowder, la zuppa di pesce in Moby Dick

“Ti sembra possibile tirar fuori una cena per due da una singola arsella?”

“Ti sembra possibile tirar fuori una cena per due da una singola arsella?”

È con questo dubbio culinario che voglio parlarvi del Chowder, la classica zuppa di pesce inglese che trae il suo nome dal chaudiere francese – calderone – e piatto icona in Moby Dick, di Herman Melville.

Siamo nei primi capitoli del libro e Ismael e Queequeg sono a Nantucket, al Try Pots Inn, la locanda della signora Hussey, in cerca di alloggio e vitto prima di intraprendere la loro avventura in mare in cerca di balene.

I primi accenni letterari al Chowder li troviamo sul Bost Evening Post del 1791 e proprio in quel periodo cominciò ad essere associato agli ambienti marinareschi, a diffondersi capillarmente fra gli equipaggi Bretoni e Normanni e successivamente anche sulla terraferma. Nasce come piatto cucinato da uomini per uomini e conserva al suo interno una certa virilità. Ne dà una descrizione lo stesso Ismael dopo averne assaporata una prima cucchiaiata:

“Oh, diletti amici, ascoltatemi! Era composta da piccole succose arselle, poco più grandi di nocciole, mescolate a gallette sbriciolate e a fettine di maiale salato sminuzzate, il tutto arricchito di burro e generosamente condito con pepe e sale.”

Melville dedica un intero capitolo alla zuppa di pesce e non credo lo faccia solo per il suo sorprendente potere evocativo; questo capitolo rappresenta infatti un collegamento fra la terra e il mare, sia negli ingredienti – pesce, prosciutto – sia nella particolare posizione che ha all'interno nella narrazione. Lo scrittore ci sta preparando a prendere il largo, ai tempi più duri in cui ci si troverà a tavola con il capitano Achab a spartirsi un po' di carne secca senza la certezza che ce ne tocchi una parte.

La zuppa di pesce del Try Pot Inn, il più pescoso di tutti i luoghi pescosi, è il carburante di Ismael e del lettore stesso, che si trova di fronte a una narrazione impervia e non priva di momenti di “secca” e che condividerà con i personaggi un lunga e imprevedibile avventura.

 

Condividi

Ti piace?

0

Potrebbe interessarti anche...

Redazione

Laureata in Letterature e Filologie Europee all'Università di Pisa, ha pubblicato finora vari racconti con MDS Editore e per le Edizioni Il Foglio e ha pubblicato il suo primo romanzo “La Strega bambina” con Edizioni ETS.
cristina@fooday.it

RUBRICHE

Pubblica con noi