Nel mondo della sicurezza alimentare vi sono molti acronimi, HACCP, HARPC, TACCP e VACCP, in quanto nel tempo vi è stata la necessità di definire specifici rischi e gestione di essi.
Gli esempi più conosciuti sono il sistema HACCP, Hazard Analysis Critical Control Points, ed il più recente sistema HARPC, Hazard Analysis and Risk Based Preventive Controls.
Metodologie che si riferiscono alle valutazioni dei rischi a livello globale, ed il secondo, in quello nord americano che non adotta più l'HACCP.
In questo articolo affronteremo altre due tipologie di valutazione, che al contrario di queste due appena citate affrontano minacce e vulnerabilità anziché pericoli prettamente alimentari, come quello biologico, chimico, fisico e radiologico.
L'importanza di gestire questa tipologia di vulnerabilità, completa la gestione del rischio alimentare. Mentre il sistema di metodologia classica si concentra, come abbiamo visto sopra, sulla gestione dei rischi e prevenzione ed abbattimento dei pericoli, come attività di contaminazione non intenzionale.
Ovvero, proveniente naturalmente nelle attività pregresse, come per esempio può essere il settore primario, o per una cattiva gestione dei processi. Ma comune senza che vi sia un'intenzionalità di arrecare in danno al consumatore.
La grande differenza sta proprio in questo. Infatti trattano pericoli derivanti da attività intenzionali, che possono arrecare danni economici e sanitari.
Un'azienda che opera nei mercati internazionali, e che avrà adottato degli standard di certificazione alimentare riconosciuti da GFSI, come il BRCGS, IFS, ed FSSC 22000, sarà abituata ad avere a che fare anche con questi altri requisiti.