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Vinitaly 2023: La Sardegna celebra la fine dell’embargo sull’esportazione di carni suine con l’artigiano salumiere Salis

Veronafiere, Padiglione 8 | Stand D3-D4. Il terzo giorno di Vinitaly si è festeggiata una notizia storica per la Sardegna: solo pochi mesi fa è stata ufficialmente sancita, dopo oltre 40 anni, la fine dell’embargo sull’esportazione di carni, causato dell’epidemia di peste suina africana.
Photo credits: fonte ufficio stampa AB comunicazioni

Si tratta di un momento storico per gli allevatori sardi e per tutti gli imprenditori della filiera che è stato celebrato a Vinitaly con l'ospite d'onore dell'appuntamento di degustazione di quest'oggi, l'artigiano salumiere Antonello Salis.

Spinto da una grande passione, Salis si è impegnato nella promozione e nella valorizzazione dell'identità agropastorale dell'isola, collaborando attivamente con il sistema di allevamento.

Quando solo 15 giorni fa ha ricevuto il via libera e le linee guida per l'esportazione di carni suine sarde, si è buttato capofitto nella preparazione dei prodotti che ha finalmente potuto portare con sé a . Tra queste, la salsiccia di suino sardo proposta con l'aggiunta di spezie in tre diverse varianti: sale e pepe, semi di finocchietto selvatico e mirto. L'arte salumiera di Salis è stata apprezzata anche tramite l'assaggio della sua mortadella di suino sardo, arricchita con mirto e miele, e della porchetta di suino sardo.

Per gli abbinamenti con le etichette selezionate dalle 72 realtà vitivinicole ospitate dalla collettiva, i partecipanti alla degustazione hanno intrapreso un viaggio intorno al Cannonau – una delle grandi varietà del mondo – partendo dalla bollicina, passando per il rosato e arrivando al rosso.

Il primo vino proposto, prodotto da una cantina di Oliena, nel cuore della , è un Cannonau spumantizzato, il secondo, un rosato , viene prodotto in Gallura, mentre il terzo è un rosso di Mamoiada, zona dove viene praticata la viticoltura di montagna, caratterizzata da un microclima perfetto.

Gli appuntamenti dedicati alle degustazioni della Regione Sardegna si chiudono domani con i prodotti della pasticceria tradizionale, accompagnati dalle parole del giornalista, scrittore e gastronomo Giovanni Fancello.

­Gli appuntamenti in programma per oggi, mercoledì 5 aprile

(Pad. 8 – Stand D3/D4):

11.30 – 12.30 UNA DOLCEZZA LEGGENDARIA

  • Degustazione guidata di vini abbinati ai prodotti dell'artigianato dolciario sardo, che affonda la propria origine nel
  • passato mitico dell'intera isola, a cura dell'Assessorato Agricoltura R.A.S.

Partecipano: Giuseppe Carrus, giornalista Gambero Rosso e Giovanni Fancello, giornalista e gastronomo

14.00 – 15.30 CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL CONSORZIO DI TUTELA DELLA VERNACCIA DI

­LA REGIONE SARDEGNA e IL VINO

La combinazione di diversi fattori come il clima mite, i venti marini, la grande diversità dei terreni e l'esposizione solare fa della Sardegna una terra unica nel suo genere, che permette la coltivazione di uve differenti e una produzione enologica di elevata qualità.

Dalla superficie vitata della regione, che raggiunge i 27mila ettari, si ottengono così diverse tipologie di vini: dagli spumanti ai vini bianchi, sia giovani che evoluti; dai rosati ai rossi giovani, strutturati, invecchiati, fino ai dolci passiti e liquorosi.

Con le sue 15 Indicazioni Geografiche Tipiche e le 18 Denominazioni d'Origine, tra cui una DOCG – il Vermentino di Gallura – le etichette sarde sono in grado di competere con le migliori produzioni europee anche grazie alle più recenti e avanzate tecnologie e al know-how di agricoltori e produttori. Tra i vitigni più coltivati oggi in Sardegna troviamo il Cannonau e il Vermentino, che certamente più di altri sono radicati nell'immaginario collettivo come fortemente legati all'identità isolana, ma anche altri vitigni come il Carignano, il Nuragus, il Monica, il Cagnulari, il Torbato, il Semidano, il Nasco, il Moscato, il Girò, la Malvasia e la Vernaccia, che hanno una diffusione maggiormente localizzata in aree specifiche e ne esprimono con forza il carattere e il patrimonio tradizionale e culturale

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Informazioni sulla pubblicazione

Testo inviato da: Mariella Belloni

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