Lo standard VIVA nasce in un momento in cui si moltiplicavano i progetti, spesso inconsistenti, che avevano solamente scopi commerciali, che non davano certezze ai mercati sulle reali performance delle aziende. Insomma…chiacchere, la solita: cultura del territorio delle eccellenze, e tanti bla bla bla. Da questa criticità, la presa di iniziativa delle parti interessate sopra riportate, che hanno gettato le fondamenta del primo standard per la sostenibilità nella filiera vitivinicola.
Occorre, perché oggi giorno è un argomento molto molto sensibile, e molto inflazionato, ricordare quello che è la definizione di sviluppo sostenibile. Lo sviluppo sostenibile si basa su tre pilastri interdipendenti: salvaguardia dell'ambiente, crescita economica e sviluppo sociale.
E perché dovrei dotare la mia organizzazione vitivinicola di questa certificazione?
Semplice, perché potrebbe essere una buona metodica per partecipare alla transizione ecologica, traendone anche vantaggi fiscali, dovuti dai fondi messi a disposizione del PNRR, e commerciali, dando evidenza ai consumatori del proprio impegno.